A tu per tu con Leo Secondi – 1^ parte
Tra i grandi protagonisti della stagione del Bocale, uno dei calciatori che più si è messo in mostra è certamente Leo Secondi. Capocannoniere della squadra con 8 reti, cecchino infallibile dal dischetto, tocco di palla vellutato, visione di gioco sopraffina. L’estro tipico dei calciatori argentini più affermati, unito alla caparbietà di un atleta che conosce ormai bene il calcio italiano; a questo ci aggiungiamo l’attaccamento alla maglia biancorossa, dettaglio da non sottovalutare. In diverse circostanze, Secondi ha tolto dai guai il Bocale, l’ultima delle quali a Laureana: prima ha insaccato il suo quinto rigore in campionato pareggiando il primo svantaggio, poi ha firmato il definitivo 2-2 con un imperioso stacco di testa.
Perché Leo Secondi è un calciatore completo, una seconda punta abile nel destreggiarsi anche da trequartista o da regista davanti alla difesa, e devastante quando parte in progressione. Leo trascinatore del Bocale, connazionale di un altro Leo trascinatore del Barcellona, un paragone un po’ estremo ma che la dice lunga sull’importanza di Secondi nell’economia della stagione biancorossa, primo acquisto la scorsa estate, un gradito ritorno dopo tre stagioni alla Taurianovese.
Abbiamo fatto insieme a lui una piacevole chiacchierata, un modo per conoscere meglio un campione meritevole di ben altri palcoscenici.
Dopo il pareggio raccolto a Laureana grazie ai tuoi due gol, quanto è forte la voglia di riscatto per la squadra?
Non abbiamo iniziato bene l’anno a causa di questo pareggio; sicuramente siamo stati anche penalizzati dal campo, ma per tutte quante sarà difficile raccogliere punti a Laureana. Hanno dimostrato di essere una squadra tosta, in casa sono difficili da affrontare, ma per fortuna abbiamo evitato la sconfitta. Ora andiamo a giocare contro questo Caulonia, una partita molto difficile da cui vogliamo e dobbiamo ottenere il massimo risultato, se vogliamo rilanciarci in campionato e puntare almeno al secondo posto.
Locri e Siderno hanno preso il largo: pensi che ci siano ancora speranze di raggiungere la vetta della classifica?
Sulla carta il Locri è la squadra più attrezzata; noi non siamo certamente inferiori qualitativamente, ma loro hanno qualcosa in più a livello di carisma ed esperienza. Non dimentichiamo le nostre difficoltà dovute anche ai tanti infortunati. Di certo non siamo da meno rispetto al Siderno, e di poco inferiori al Locri; ce la giocheremo fino alla fine, ma per noi sarà meglio guardare partita per partita, andare a caccia dei tre punti ogni volta e lasciar perdere quello che fanno Locri e Siderno, pensando solo a fare noi del nostro meglio.
Nei momenti di difficoltà il binomio Secondi-Saviano ha tenuto a galla il Bocale; entrambi avete preso per mano la squadra tra gol e assist, riuscendo con il cuore e l’esperienza a fornire la scossa per tutto l’ambiente.
Cosimo è l’anima di questa squadra, è il capitano e sente maggiormente la responsabilità; io sono al terzo anno al Bocale, sento anch’io questa squadra dentro al cuore e cerco di fare del mio meglio ad ogni partita, mettendo anche la mia esperienza al servizio dei compagni per superare i momenti difficili. Noi più grandi dobbiamo dare una mano alla squadra per uscire fuori dalle difficoltà; certo la fortuna tante volte conta tanto, ma se non ci metti cuore e impegno come fa Cosimo o come faccio io, anche la fortuna non arriverà.
Con la doppietta realizzata alla Laureanese hai raggiunto quota 8 in campionato: ti sei posto come obiettivo quello di superare il tuo record di gol?
Il mio record in un solo campionato è di 14 gol; non sono mai stato un cannoniere, ma quando raggiungo la doppia cifra per me è già un grande risultato. Se riuscirò a superare questo mio record personale mi farà piacere, ma non mi interessano i premi personali: quello che conta è vincere con il Bocale, preferisco vincere il campionato o i playoff e non segnare più, piuttosto che arrivare a 20 gol.
Raccontaci un po’ la tua esperienza calcistica in Argentina.
La più grande soddisfazione della mia vita è stato fare l’esordio nella squadra più importante della mia città, il Talleres di Cordoba, un club che ha alle spalle un passato glorioso; scendere in campo davanti a 32.000 persone è un’emozione indescrivibile. Ero giovane e avevo voglia di affermarmi, così scelsi di venire in Italia, probabilmente sbagliando: non ero ancora pronto per affrontare una simile esperienza. Sono cresciuto tantissimo in questa squadra, soprattutto come persona; grazie a quelle esperienze ho imparato ad essere professionista anche nei campionati dilettantistici. Purtroppo ai tempi in cui ci giocavo io, il Talleres militava nella seconda serie argentina, non ho avuto la possibilità di affrontare formazioni blasonate, ma già indossare quella maglia era motivo di orgoglio per me: il Talleres è una squadra importante, ha vinto anche la Coppa CONMEBOL (paragonabile all’europea Coppa Uefa, ndr), è un club tra i più importanti in Argentina e poter fare il mio esordio con quella maglia, è stata la più grande soddisfazione ed emozione della mia carriera calcistica.
(1 – continua)