Bocale in Pediatria Oncologica per donare giochi e sorrisi ai bambini

Anche quest’anno il Bocale ADMO è entrato nelle corsie d’ospedale per portare un sorriso ai bambini malati. Nella mattinata di giovedì 27 dicembre, una delegazione biancorossa capeggiata dal presidente Filippo Cogliandro, si è recata presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria.

Nelle corsie del reparto di Pediatria Oncologica, dirigenti e calciatori hanno donato giocattoli, palloni e gadget vari del Bocale ai piccoli degenti, costretti dalla malattia a trascorrere le festività natalizie in una stanza d’ospedale. Un modo per donare ai bambini oltre ai giochi anche un sorriso, un attimo di distrazione e l’augurio che possano crescere e diventare forti e vitali come gli atleti che hanno consegnato loro i doni.

Keita, Tuzzato e Brancati, una parte della rappresentanza della squadra

Nella circostanza la delegazione biancorossa ha anche consegnato un assegno del valore di mille euro al reparto, una somma frutto del contributo da parte degli stessi tesserati del Bocale. Un piccolo gesto da parte di un club che ha fatto della solidarietà e dell’impegno nel sociale una priorità; un piccolo supporto nei confronti di chi ogni giorno si impegna per aiutare chi soffre, in particolare i bambini malati.

A parte alcune brevi riprese effettuate dall’emittente Melito TV, partner del Bocale, nella corsia di accesso al reparto e pochi scatti fotografici ai rappresentanti biancorossi, a causa dei regolamenti ospedalieri non è stato possibile effettuare un servizio più dettagliato e consono per offrire la dovuta visibilità a chi si prodiga per il bene del prossimo; per lo stesso motivo regolamentare non c’è stata l’opportunità di raccogliere le testimonianze e il pensiero di dottoresse e infermiere stanziate nel reparto, impegnate quotidianamente nella cura e nel supporto dei piccoli pazienti.

Ai piccoli degenti del Riuniti e più in generale a chiunque stia soffrendo e lottando contro una qualsiasi malattia, dal Bocale Calcio ADMO giunga l’augurio che il 2019 possa essere un anno di rinascita, invitando gli ammalati e le famiglie a lottare sempre con coraggio senza mai abbandonare la speranza.