Bocale ADMO caduto sul campo, Stilese caduta… di stile
Il “Nicola Coscia” di Guardavalle si è rivelato un terreno più insidioso del previsto per un Bocale ADMO presentatosi all’appuntamento in emergenza, e trovatosi coinvolto in un clima rovente.
Il risultato finale ha premiato la Stilese, partita con il piede sull’acceleratore e andata sul 3-0 in mezz’ora, grazie alle marcature di Maiolo, Niang e Fraietta; poco dopo, biancorossi in inferiorità numerica per l’espulsione di Laurendi. Una partita nata male e finita peggio per il Bocale, costretto alla resa senza di fatto poter tentare di fare la propria partita. Ai tanti assenti della vigilia, si è sommato Marco Siclari, costretto alla panchina poco prima dell’incontro. Per Lo Gatto un ulteriore problema viste concomitanti assenze di Secondi, Scilipoti, Saviano, Genoese e Brancati. Prezioso sotto questo aspetto avrebbe potuto rivelarsi l’apporto degli ‘under’, i quali tuttavia non hanno potuto esprimere il meglio, anche in virtù di un clima non ideale che li ha condizionati.
Fermo restando che il risultato del campo è quello e che poco sarebbe cambiato, non è giustificabile l’accoglienza e il trattamento che dirigenti e squadra biancorossa hanno ricevuto da parte della tifoseria di casa e da qualche rappresentante della società gialloblù. In un clima surreale e quasi intimidatorio, la squadra è stata bersagliata per tutta la gara da insulti, minacce e sputi provenienti dalle tribune; in campo il gioco è stato particolarmente acceso, ma i più potrebbero giustificare il tutto come agonismo, anche se alcuni episodi o frasi poco avrebbero a che fare con il gioco del calcio. In 90′ tesissimi, in cui un atleta biancorosso sarebbe potuto arrivare ad aver paura di far gol per non pagarne conseguenze fisiche, a farne le spese con il cartellino rosso è stato Totò Laurendi, atleta carismatico ed impulsivo, forse troppo a volte, ma che sa farsi rispettare ed è poco incline ad abbassare il capo di fronte alle ingiustizie.
Ciò che resta di questa partita è un risultato negativo dal punto di vista sportivo, una sconfitta che arresta la striscia di imbattibilità a undici gare; ma è anche un risultato negativo dal punto di vista etico: ne perde la Stilese in immagine, ne perde il calcio, ne perde lo sport in generale. Giocare una partita per vincerla con le motivazioni è una cosa, ma intimidire l’avversario accerchiandolo e facendolo sentire un animale in gabbia pronto per il massacro, è un discorso a parte, ed esula dal concetto stesso di sport. Unica nota lieta del pomeriggio, se vogliamo, la matematica certezza di disputare i playoff, verdetto che trasforma l’ultimo turno in una gara amichevole, contro un Africo che ha oggi ottenuto la salvezza aritmetica.