Capitan Saviano: “Il calcio, felicità dopo un brutto periodo”
Il nuovo anno del Bocale ADMO si è aperto con il successo ottenuto in casa del Gioiosa Jonica, un risultato voluto ad ogni costo e ampiamente meritato per quanto mostrato in campo, ma conquistato di misura. Ai ragazzi di mister Lo Gatto è bastato un solo gol per espugnare il campo ionico, una rete che porta la firma del bomber di razza, l’acuto dell’uomo giusto nel posto giusto al momento giusto: il Capitano, Cosimo Saviano.
Ancora una volta il Capitano ha risolto a modo suo la situazione, siglando un gol rocambolesco, per qualcuno addirittura casuale, ma che in realtà dimostra per l’ennesima volta il fiuto di un cecchino che nella sua carriera ha fatto piangere moltissimi portieri. La capacità di Saviano è nel saper cogliere l’occasione al momento giusto, come già accaduto contro la Deliese: anche allora una rete pesante, magari fortuita, ma dal peso indicibile. In ogni caso, semplici o complicati, i palloni si devono saper buttare dentro, e Saviano questo lo sa fare.
“Segnare il gol al Gioiosa è stato per me molto importante, in quanto venivo da un mese difficile: prima la scomparsa dolorosa di mio nonno, poi un brutto problema di salute che mi ha frenato per diversi giorni. Ancora una volta, il pallone mi ha dato la possibilità di gioire: il calcio mi dà felicità. Nel momento in cui ho segnato ho provato una forte emozione, non sono neanche riuscito ad esultare come si deve. Sono certo però che in quel momento il nonno mi ha dato la spinta decisiva per segnare; il gol al Gioiosa lo dedico con tutto il cuore a nonno Cosimo.“
Secondo gol in campionato, terzo stagionale, 142° in carriera: qualcuno lo vorrebbe ormai fuori dal campo ad allenare, ed invece Saviano ha ancora tutta la voglia e l’intenzione di continuare a far ammattire le difese avversarie: “Purtroppo qualche chiacchiera mi è giunta all’orecchio, qualcuno mi ritiene ormai finito, ma è una polemica che non prendo neanche in considerazione: le risposte le fornisco in campo. Continuerò a giocare finché avrò ancora la passione per questo sport, per fortuna ho dalla mia la qualità che mi aiuta nel poter essere importante e a volte decisivo, segnando o facendo segnare. Sarò io a scegliere il momento in cui smettere di giocare a calcio e passare al ruolo di allenatore, altra cosa che farò quando vorrò e nel modo che voglio io. Non ho fretta di allenare, in fondo la carriera da tecnico è molto più lunga di quella da calciatore: una volta appesi gli scarpini non puoi più tornare indietro, mentre da allenatore puoi tranquillamente arrivare anche a settant’anni.”
Archiviata la prima trasferta, adesso è tempo di affrontare il primo scontro diretto del girone di ritorno: sabato al “Campoli” sarà di scena la capolista Aurora. Questo il pensiero sul match da parte del Capitano: “Mancano troppe partite per poter definire questa con l’Aurora una gara da ultima spiaggia. Sarà piuttosto una gran bella sfida di alta classifica con una posta in palio importante. Non dimentichiamo che si tratta anche di un derby, e come tale lo stiamo vivendo fin dalla sera di domenica; metteremo in campo il meglio di noi stessi, stiamo bene e il mister sa preparare questo tipo di partite.”
Proprio su mister Lo Gatto, tornato in sella dopo un anno e mezzo e ritrovatosi con una squadra che in gran parte già conosceva, questa l’opinione di Cosimo Saviano: “Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo avuto fin troppi cambi di panchina, e con ciascun mister nuovo ci siamo sempre messi a disposizione, esattamente come accaduto con Lo Gatto. Nei momenti difficili si sa che è più facile cambiare l’allenatore per scuotere l’ambiente, piuttosto che cambiare una squadra intera. La società ha scelto di riportare a Bocale una persona che conosce alla perfezione l’ambiente e gran parte del gruppo: il mister ci ha guidati per anni e anche noi lo conosciamo alla perfezione, sa come e quando scherzare e in che modo, ha saputo creare quel qualcosa che ci ha compattati, indicandoci un obiettivo difficile ma ancora ampiamente possibile. Stiamo lavorando tutti insieme per il salto di categoria, per il ritorno in Eccellenza; con tutto il rispetto per la Promozione, ma questa categoria non ci appartiene, sia come squadra per la qualità che possediamo, che per la società, alla quale la Promozione sta davvero molto stretta.”