Marco Bianchi bomber a sorpresa: “Ce la giocheremo alla grande”
Contro il San Giuseppe, mister Casciano ha rispolverato un suo vecchio modulo che gli consentì di ottenere in passato importanti risultati: il 3-5-2. Una mossa a sorpresa che ha mandato in tilt i piani difensivi del San Giuseppe, messo alle corde da un centrocampo vivace e brillante, sorretto dalla regia meritevole di premio Oscar di Leo Secondi, perno della manovra in mezzo a quattro ragazzini inarrestabili che hanno fatto impazzire i più esperti mediani avversari. Nella difesa a tre, in mezzo a Genoese e Quattrone, si è destreggiato con la consueta abilità Marco Bianchi. Difensore esperto, da diversi anni in forza al Bocale, combattente nato e dotato di eccellente senso della posizione, possiede un carisma da leader, come dimostra anche il ruolo di vice-capitano. Contro il San Giuseppe, oltre ad una prestazione difensiva perfetta, sempre attento prima su Savino, poi su Napoli, lasciando ad entrambi solo le briciole, ha prima fatto da sponda per il vantaggio firmato da Secondi, siglando poi personalmente il raddoppio con uno stacco imperioso che non ha lasciato scampo al portiere ospite. Per Bianchi si è trattato del secondo gol consecutivo, dopo quello che a Delianuova, sette giorni prima, era valso il momentaneo 3-3 a dieci minuti dal termine, rete pesante vanificata dai gol del successo Deliese in pieno recupero.
La sconfitta con la Deliese è stata assorbita in fretta ma è una partita da cui trarre insegnamento: cosa è mancato al Bocale in quella partita? Come spieghi così tanti gol subiti da una squadra che solitamente non subisce molto?
Lo abbiamo dimostrato a Delianuova e si è ripetuto anche contro il San Giuseppe: soffriamo un po’ sulle palle inattive, un difetto che dobbiamo correggere prima possibile se vogliamo puntare in alto; è risaputo che il campionato lo vince chi subisce meno gol, e da questo punto di vista non stiamo andando troppo bene. Per fortuna segniamo tanto, almeno compensiamo questa lacuna, ma dobbiamo provvedere al più presto per migliorarci.
Il Bocale visto in campo da fine ottobre è ben diverso da quello di settembre: il cambio di guida tecnica cosa ha portato, per rivitalizzare la squadra in questo modo?
A inizio stagione preparavamo la partita più da un punto di vista tattico, mentre con mister Casciano, che sappiamo tutti essere un grande motivatore, scendiamo in campo con quella carica agonistica che solo lui sa dare, riuscendo così ad affrontare le partite con più rabbia e voglia di vincere.
Sei uno dei veterani della squadra reduce dall’ingiusta retrocessione ‘figlia’ di quindici pareggi in trenta partite: quest’estate con quanta rabbia e determinazione vi siete rimessi in gioco?
Per il Bocale e per noi tutti questa è la stagione del riscatto; lo scorso anno non avremmo meritato di retrocedere, purtroppo abbiamo pagato una carenza in fase realizzativa che ci è stata fatale. A fine campionato avevamo la quinta miglior difesa, ma uno dei peggiori attacchi, proprio perché ci è mancato qualcosa per fare il salto di qualità e ottenere quei pochi punti necessari per salvarci. In questa stagione dobbiamo fare del nostro meglio per riprenderci ciò che abbiamo immeritatamente perso.
Avete già affrontato tutte le più forti ad eccezione del Locri, quale tra queste ti è parsa particolarmente forte e competitiva?
Tra le avversarie dirette già affrontate, il Siderno è certamente quella che mi ha impressionato maggiormente, a livello di gruppo, di esperienza e di organizzazione è senza dubbio un gradino sopra le altre. Si tratta però di un campionato molto livellato verso l’alto, come dimostra anche la classifica con altre cinque squadre insieme a noi raccolte in una manciata di punti. Partite semplici in questo campionato non esistono, affrontare le squadre di bassa classifica non è così agevole come potrebbe sembrare, puoi perdere punti contro chiunque se non affronti la partita con la giusta mentalità.
Dal tuo punto di vista, cosa manca ancora al Bocale per compiere il definitivo salto di qualità?
Dobbiamo ancora crescere a livello di esperienza e di gestione della partita; ci sono momenti, durante i novanta minuti, in cui bisogna essere bravi a velocizzare il gioco e aumentare i ritmi, mentre altre volte si deve saper gestire il pallone, addormentare il gioco per far scorrere i minuti. Ci è mancata in alcune circostanze questa capacità, come contro Deliese e Aurora, ma stiamo migliorando, impariamo dai nostri errori, siamo sulla buona strada per maturare.
Hai trascorso dei mesi travagliati a causa di problemi fisici che ti hanno costretto a ripetuti stop, ma adesso come stai?
Ho ancora qualche fastidio e credo di essere solo al 50% della condizione. Purtroppo non sono l’unico ad aver avuto problemi fisici, altri miei compagni non sono al meglio, come Cogliandro che ha saltato molte partite proprio come me, oppure Totò Laurendi che a solo a breve riprenderà ad allenarsi. Rispetto alle altre squadre di alta classifica, si può dire che noi siamo ancora in fase di rodaggio, sia per il cambio tecnico avvenuto a fine settembre, che per tutti questi infortuni che hanno costretto il mister a continui cambi di formazione, non consentendoci ancora di avere un assetto base; non dimentichiamo poi che c’è Nenè in attesa che si risolvano i problemi burocratici relativi al suo tesseramento. Senza tutti questi intoppi, partendo fin dall’inizio della stagione con la squadra al completo, sicuramente ci ritroveremmo con qualche punto in più, che forse avremmo meritato in ogni caso. Per gennaio contiamo di essere tutti al massimo della forma, e a quel punto, con tutto il girone di ritorno davanti, inizierà il nostro vero campionato. Ce la giocheremo alla grande.