– VIDEO – Il gol di Charlie Okolie contro l’Aurora
Far gol, per un attaccante, è qualcosa di fondamentale. La rete che si gonfia, il pubblico che urla di gioia, i compagni che corrono ad abbracciarti: tutti elementi che innalzano l’autostima e la voglia di vincere di una punta, mandata in campo proprio con l’obiettivo di segnare, colpire l’avversario spendendo il pallone in rete. Ma quando per un lungo periodo un attaccante non segna, si parla per lui di crisi.
Ed era in crisi, almeno dal punto di vista dei gol segnati, Charlie Okolie. L’esperto attaccante nigeriano non segnava da tanto, troppo tempo. Esattamente dalla gara di andata contro l’Aurora giocata a metà ottobre. Quello fu il suo quarto gol consecutivo in appena tre partite, dopo la doppietta al Caulonia e la rete al Guardavalle. Poi più nulla per un girone intero. Nulla o quasi. Tante le occasioni da rete avute tra i piedi, ma, spesso sfortunato, altre volte impreciso, proprio il pallone non voleva saperne di entrare. Il pallone-chiave che avrebbe potuto cambiare forse una stagione intera, era arrivato nella sfida contro il Locri, ma tra Okolie e il ritorno al gol, che sarebbe anche valso la riapertura del match con un quarto d’ora ancora da giocare, ci si mise la traversa. In più di una circostanza comunque, anche senza segnare, Okolie si è rivelato elemento prezioso per la squadra, sia per la manovra corale che per le sue doti di sacrificio, un combattente, un gladiatore, che mai si è tirato indietro anche nei momenti più difficili.
A Croce Valanidi, contro l’Aurora, Okolie voleva a tutti i costi sbloccarsi e ci ha provato in ogni modo, ma sembrava l’ennesima giornata storta. Invece, al 18′, Erbetta si accentra da destra e vedendo il taglio orizzontale di Secondi, inventa una verticalizzazione al bacio per l’argentino, il quale controlla la sfera dentro l’area di rigore, attirando su di sé le attenzioni di portiere e difensori; con una freddezza antartica, invece di calciare a rete, Secondi appoggia la sfera verso Okolie lasciato praticamente solo a centro area e a quel punto insaccare il pallone è un gioco da ragazzi. Un’azione fatta di abilità e colpi di genio, il tutto nello spazio di non più di tre secondi.
Un peccato pensare che nonostante il vantaggio e il ritorno al gol di Okolie, l’Aurora sia poi riuscita a vincere l’incontro; tuttavia, se davvero questa rete è servita alla punta nigeriana per scrollarsi di dosso il peso del gol che non arrivava, forse allora il Bocale ha riconquistato una freccia infuocata e altamente esplosiva per il proprio arco. Le difese avversarie sono avvisate: Okolie è tornato!